Sharing Economy: scambiare e acquistare vestiti online
Lo scambio è una pratica dalle origini antichissime che sta ritornando prepotentemente in voga grazie soprattutto a internet. Sono in molti a pensare che questo fenomeno stia modificando profondamente le nostre abitudini di consumo e che ci stiamo sempre più allontanando dal binomio acquisto-proprietà.
I vantaggi della sharing economyL'economia collaborativa si esprime in tante forme diverse ed opera in numerosi ambiti quali i servizi (come la piattaforma Croqqer), le assicurazioni e persino il noleggio di barche (ad esempio Sailogy). Se ci concentriamo sull'abbigliamento, la sharing economy è presente sia in forma informatica con diverse piattaforme, che in forma fisica con negozi specializzati in abbigliamento di seconda mano oppure con i circuiti e le associazioni specializzati nella raccolta di vestiti usati.
I vantaggi della sharing economy sono molteplici: • risparmio • ridotta produzione di rifiuti • rapporti di condivisione • ridotta produzione di massa.
Sotto la lente di ingrandimento: lo scambio e la vendita di vestiti d'occasioneI vestiti d'occasione e i capi vintage sono tornati a riempire i nostri armadi. Le ragioni di questo revival sono molteplici, tra queste, sicuramente ci sono lo sviluppo di piattaforme di scambio e vendita online e un contesto economico più difficile e complicato. Già molto in voga per i vestiti per neonati e bambini, che come si può facilmente immaginare vengono usati per poco tempo, le piattaforme di vendita di capi d’abbigliamento di seconda mano da qualche anno hanno iniziato a offrire anche vestiti per adulti. Queste piattaforme si occupano di mettere in relazione venditori e compratori direttamente online e di organizzare eventi “svuota armadio” in cui è possibile conoscersi di persona e provare direttemente i vestiti.
Gli attori principali in ItaliaPer quanto riguarda il mercato dello scambio di vestiti, molto sviluppato in Europa e in particolare in Italia (siamo o non siamo il paese della moda?), possiamo citarvi alcuni nomi di piattaforme quali Svuotarmadio, Swapparty o ancora Vinted.it. Questi attori, si sono dimostrati estremamente abili nella creazione di comunità affiatate e fedeli, riuscendo in questo modo a smarcarsi dai mostri sacri del mondo dei piccoli annunci, quali kijiji, idealista, ebay. La recente raccolta fondi da 25 milioni di euro di Vinted è prova di una propensione positiva degli investitori per questo mercato dal forte potenziale.
Autore: Roomlala